“I termini inglesi non ci portano bene. Con la project review siamo stati fermi un anno e mezzo sul sotto attraversamento dell’Alta velocità, preghiamo perche’ ripartano i lavori. Siamo fermi sulla Tirrenica, sul porto di Livorno, poi abbiamo visto bene di rivedere il codice degli appalti. Non polemizzo con nessuno, ma poi prendiamo atto che ci sono 20 miliardi in meno di investimenti”. Lo dice il presidente della Giunta regionale, Enrico Rossi nel corso della presentazione del rapporto sull’economia toscana di Irpet. “Ho litigato molto con la mia stessa componente politica e territoriale anche rispetto agli aeroporti, per degli investimenti che non riguardano direttamente la spesa della Regione: bisognerebbe provare a dare il via libera- sostiene- Se la project review deve essere fatta sia svolta in tempi stretti”. Per il presidente della Toscana gli investimenti sono cruciali per la ripresa, ma c’è da restare contrariati dagli intoppi degli iter autorizzativi e dalla continua messa in discussione dei progetti originariamente approvati. “Quanto tempo è che aspettiamo pure le terze corsie autostradali?- insiste – Con l’aeroporto, il porto di Livorno, il tunnel del nodo di Firenze e la Tirrenica ci sarebbe una mole di lavoro sulla quale ci potremmo divertire chiedendo a Irpet quale potrebbe essere l’impatto occupazionale”. Rossi manda quindi un monito al governo e un altro agli amministratori locali dell’area costiera. “Sono convinto che se la Costa non avrà, oltre al porto di Livorno, un corridoio di quattro corsie, è difficile che abbia una possibilità di crescita e di sviluppo. Ho visto che il capogruppo in Regione del Pd, Leonardo Marras invita a sciogliere il nodo della autostrada Tirrenica: insisto anche io, deve essere sciolto”. Del resto “come a Firenze bisogna chiudere la questione dell’aeroporto, a Livorno non c’è altra soluzione per la ripresa” del “progetto di espansione del porto”. A Livorno, dunque, “le priorità sono il porto, il retroporto, la logistica. Insomma, tutto quello che può esprimere in termini di potenzialità e di insediamenti”.
il presidente della Giunta regionale toscana è poi intervenuto anche sull’opzione individuata da palazzo Strozzi Sacrati per ovviare al contenzioso giudiziario sul trasporto pubblico locale, affidando direttamente e per due anni il servizio ai gestori uscenti. La proroga per due anni “per noi è l’unica strada percorribile, l’abbiamo verificata bene. È l’unica soluzione per procedere verso gli investimenti e per migliorare il trasporto pubblico su gomma. Noi aggiungiamo alle risorse dello Stato, siamo gli unici in Italia, qualcosa come 60 milioni di euro ogni anno. Non possiamo metterli li’ per veder degradare il servizio”. Sulla questione, Rossi ha incontrato i sindaci toscani. “La riunione e’ andata bene – conferma – ci sono stati giudizi positivi da parte di tutti. Anche i sindacati, che saranno ricevuti dall’assessore Ceccarelli si attendono questo, che si sblocchi la fase transitoria”. Con la stipula di un contratto biennale con gli attuali gestori, in attesa che la Corte di Giustizia dell’Unione Europea dirima il contenzioso sulla titolarità del diritto del gruppo francese Ratp a partecipare alla gara, dall’1 gennaio 2018 verrebbe creata una società unica con una significativa implementazione degli investimenti. “Noi abbiamo bisogno che si comprino pullman nuovi, e tutto questo contenzioso, rispetto al quale sono sempre stato piuttosto insofferente, ci ha fatto perdere anni – sottolinea – non fa crescere il servizio come dovremmo e non ci fa neppure risparmiare”. Rossi immagina che mediante il contratto sarà possibile per la Regione spuntare qualche economia, da reinvestire subito sui bus. “Andiamo avanti su questa soluzione – assicura Rossi – siamo confortati anche sul piano tecnico-legislativo. Non aspettiamo che si risolva la partita dei ricorsi che rischia di durare altri due anni. È giusto, peraltro, lamentarci di queste procedure, che insabbiano, ritardano e fanno accumulare i contenziosi”.
Su fronte del trasporto pubblico locale novità positive per il Molise. Arrivano infatti nuovi treni, più confortevoli, ma soprattutto meno disagi per i viaggiatori che da Campobasso sono diretti a Roma e viceversa. Si è già tenuto il viaggio inaugurale dello ‘Swing’, tecnicamente ‘Atr 220 Tr’, un locomotore diesel anche meno impattante sotto l’aspetto ambientale rispetto ai precedenti treni in servizio sulla tratta Molise-Lazio. Per questa occasione alla stazione di Campobasso diverse le autorità civili, religiose e militari. Prima del disco verde, la benedizione dell’arcivescovo Giancarlo Bregantini. Poi, berretto delle Fs in testa, il presidente del Molise Paolo di Laura Frattura, l’ assessore ai Trasporti, Pierpaolo Nagni, quasi a voler testimoniare un nuovo feeling con l’azienda, il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Cotugno, rappresentati dell’Assemblea regionale e il prefetto di Campobasso, Maria Guia Federico. “Abbiamo recuperato un rapporto di qualità anche con Trenitalia – dice Frattura – l’esposizione debitoria della Regione aveva creato una situazione più che tesa”. “A dicembre 2016 – aggiunge il governatore – abbiamo azzerato il debito e come primo riscontro, l’arrivo dei nuovi treni. Visto il progetto di elettrificazione della tratta Roccaravindola-Isernia. Stiamo verificando per i prossimi treni la doppia motorizzazione, elettrica e termica, per garantire un arrivo diverso alla stazione Termini, superando così l’annoso problema del binario 21 bis. Oggi – conclude Frattura – possiamo dire di aver avviato e concretizzato un nuovo rapporto Regione-Trenitalia”.
Anche in Sardegna di realizza “Un altro passo importante verso la modernizzazione della rete ferroviaria” della Regione. Così il presidente della Regione Francesco Pigliaru definisce l’attivazione del SCMT, Sistema di controllo della marcia del treno, anche nella tratta Macomer-Chilivani. Si arriva così a circa 130 chilometri di rete adeguata con il Sistema di controllo necessario per consentire il pendolamento dei treni Atr oltre che per innalzare gli standard di sicurezza. “Sulle nostre ferrovie arrivano i primi risultati tangibili degli interventi che sono stati resi possibili grazie alle risorse messe a disposizione dal Patto per la Sardegna”, sottolinea il presidente Pigliaru. “La ‘cura del ferro’ va avanti e gli oltre 400 milioni su cui possiamo contare diventano interventi concreti per migliorare la nostra mobilità”. “Siamo molto soddisfatti per aver raggiunto questo ulteriore obiettivo nei tempi e nei modi che avevamo previsto grazie all’impegno congiunto con Rfi – dice l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana -. Ciò dimostra come i lavori di installazione del SCMT stiano procedendo con celerità e senza intoppi così da poter garantire la velocizzazione sulla intera tratta Sassari-Cagliari entro l’anno e sulla Chilivani-Olbia e nei collegamenti del Sulcis-Iglesiente, entro il primo semestre del 2018”.
La questione del trasporto pubblico locale e in particolare le tratte dei treni regionali e interregionali è anche al centro dell’agenda politica della regione Lombardia. “Ho visto le proteste dei pendolari – ha sottolineato recentemente il presidente Roberto Maroni – e dal loro punto di vista hanno ragione. Ho subito chiamato l’amministratore della società per chiedere cosa ha intenzione di fare per risolvere il problema. Io so bene che serve un miliardo e mezzo, servono investimenti, risorse che noi a causa dei tagli del Governo, non abbiamo. Dobbiamo trovare il modo. Abbiamo delle idee, ci stiamo lavorando, ma nel frattempo Trenord deve dare risposte concrete. Incontrerò l’amministratore nei prossimi giorni per capire quale sia il loro piano d’azione per rispondere alle comprendibili proteste dei pendolari”. Secondo il Presidente, “c’è anche un problema di infrastrutture. Non compete a noi farle – ha precisato – mentre noi e la società, abbiamo il compito di comprare nuovi treni. Un piano di investimenti al quale stiamo lavorando. Così come sono in contatto con Rfi-Trenitalia, perche’ in Lombardia a differenza di altre regioni, il sistema è misto con le Ferrovie dello Stato. Vediamo se sarà necessario intervenire per innovare e cambiare un po’un sistema nato molti anni fa che oggi mostra difficoltà nella gestione. C’è un tavolo di confronto aperto, ma adesso l’importante è che Trenord dia risposte concrete ai disagi dei pendolari”. In ogni caso “Il diretto interessato è Trenord, che gestisce il servizio – ha precisato Maroni – e che, ricordo, è partecipata al 50 per cento dalla Regione e al 50 per cento dalle Ferrovie dello Stato: ha tutti gli elementi per rispondere nel merito”. “Io sono interessato a capire cosa serve per evitare questi disagi: investimenti, nuovi treni, miglioramento della rete – ha concluso Maroni – ne ho parlato con l’amministratore delegato delle Ferrovie Mazzoncini nei giorni scorsi, siamo sul pezzo”.
Nel Trentino-Alto Adige sono stati consegnati il mese scorso gli ultimi treni che vanno a completare la flotta regionale di 20 convogli Flirt e Jazz. Dalla popolazione questi sono percepiti letteralmente come i “nostri” treni. Non solo per i colori e la riconoscibilità del marchio Alto Adige, ma anche per il rivestimento in loden dei sedili” ha detto questa mattina a Bolzano il presidente Arno Kompatscher durante la conferenza stampa convocata per illustrare il nuovo materiale rotabile e gli obiettivi dell’impegno delle Province di Bolzano e Trento a favore della rete locale. “L’obiettivo, in definitiva, – ha detto Kompatscher – è quello di diventare regione modello per la mobilità sostenibile. Per questo investiamo nel trasporto su rotaia e nei collegamenti con i bus. E per incentivare l’uso del treno è necessario dare ai cittadini un servizio di qualità”. Per la propria parte della fornitura la Provincia di Bolzano ha stanziato 47,8 milioni su un investimento totale di 63,4 milioni.
“Siamo convinti – ha aggiunto il presidente della Provincia di Trento Ugo Rossi – che questa sia la strada giusta da percorrere. Due sono le caratteristiche su cui abbiamo deciso di investire: da un lato la comodità e il design, dall’altro la frequenza e l’affidabilità. Il treno è sicuramente il mezzo che meglio si integra con il nostro ambiente e promuove una maggiore qualità di vita. Confermiamo il nostro impegno a lavorare insieme, anche oltre i nostri confini, in una logica euroregionale e con un’attenzione particolare agli studenti”.